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PATRIZIO GONNELLA – I numeri di una giustizia al collasso
Tasso di litigiosità doppio rispetto alla Germania. Un processo penale che dura due volte di più di quanto dura in Spagna. Un processo civile che sfiora la durata media dei dieci anni. Questi sono i dati impietosi che indicano, numeri alla mano, come sia al collasso la nostra giustizia, sia civile che penale. Entriamo ora nel dettaglio di dati, cifre e numeri. Nel 1980 le spese per la giustizia rappresentavano lo 0,85% del bilancio dello Stato, oggi sono salite sino all’1,30%. Nel 2006 erano l’1,70%. Quindi sono in progressivo calo dalla metà degli anni duemila. Nel 1980 le spese per l’amministrazione penitenziaria rappresentavano il 45,1% delle spese per la giustizia. Oggi sono scese di parecchio e viaggiano intorno al 38%. Nel 1989 erano addirittura il 47,5%, ovvero quasi la metà delle spese della giustizia.
Si tenga conto inoltre che allora i detenuti erano la metà di quelli attuali. I magistrati erano 6.661 nel 1980. Sono oggi 8.878. Erano invece 2.322 nel 2007 i giudici di pace. Sono oggi 2.261. Erano 4.118 nel 2003. L’organico dovrebbe essere di 4.700 unità. La polizia penitenziaria è composta oggi da 40.090 unità contro le 28.035 del 1990, e le 16.747 del 1980. Gli agenti di polizia penitenziaria sono cresciuti alla stessa velocità dei detenuti. Questi erano 29.682 nel 1980. Un numero analogo era nel 1989, ovvero 29.157. Oggi sono 65.905. Frutto anche del fatto che dal 1991 in poi non vi sono più state amnistie. Veniamo ora al numero totale e alla durata dei processi. Nel 1980 vi erano 1.310.080 procedimenti civili pendenti nel primo grado di giudizio.
In trent’anni sono praticamente raddoppiati. Quasi un milione e mezzo sono oggi i procedimenti civili pendenti davanti ai giudici di pace. Un procedimento civile ha la seguente durata media: 1.105 giorni davanti alla Corte di Cassazione; 1.060 giorni davanti alla Corte di Appello; 627 giorni davanti al tribunale dei minorenni; 470 giorni davanti a un tribunale ordinario; 376 giorni davanti a un giudice di pace. Per ottenere un divorzio giudiziario ci vogliono davanti alla Corte di appello 485 giorni; 294 giorni per una separazione consensuale; 994 giorni per chiudere cause previdenziali; 1.604 giorni per liti ordinarie ad esempio di condominio; 227 giorni per ricorsi in tema di immigrazione; 578 giorni per danni risarcitori relativi a circolazione stradale; 383 giorni per ottenere una adozione internazionale; 1.103 giorni per conseguire il placet a una adozione nazionale.
La durata media dei tre gradi di procedimento civile è addirittura di 3.834 giorni, ovvero pari a oltre 10 anni. Nel 1980 i procedimenti penali di primo grado pendenti erano 1.374.272. Oggi superano i 5 milioni. Nel 1980 erano 90.792 i procedimenti penali pendenti in appello. Oggi sono oltre 250 mila, mentre sono 157.180 i procedimenti penali pendenti davanti a giudici di pace. La durata media di un procedimento penale è la seguente: 947 giorni davanti a una Corte di Appello; 342 giorni davanti al tribunale ordinario di primo grado; 336 giorni davanti al tribunale dei minorenni; 245 giorni davanti a un giudice di pace.
Di ben 1.351 giorni è la durata media di un procedimento penale composto da tre gradi di giudizio. Quasi cinque anni. Una durata doppia rispetto persino alla non veloce Spagna. Se questi sono i tempi e i numeri non ci resta che sperare in una rivoluzione copernicana nel nome di una giurisdizione minima e di una selezione ragionata e ragionevole di ciò che deve finire sotto processo.
Patrizio Gonnella | 5 giugno 2013